Stato di agitazione per la medicina generale

Stato di agitazione per la medicina generale

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Lo stato di agitazione proclamato ieri a livello nazionale è stato necessario per evidenziare la drammatica situazione in cui versano i Medici di medicina generale e della Continutità assistenziale nei vari territori, compreso quello di Monza Brianza.

I carichi di lavoro sono insostenibili, la pandemia ha messo a nudo tutte le lacune della medicina territoriale, lo dichiara Giorgio Barbieri - FP CGIL Medici di Medicina Generale Lombardia che nell'incontro odierno con i vertici di ATS Brianza ha avanzato molteplici richieste relative al miglioramento delle condizioni di lavoro dei medici della Continuità assistenziale.

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Quanto accaduto sul territorio di Monza Brianza va in continuità con lo stato di agitazione per la medicina generale proclamato a livello nazionale:

Proclamiamo lo stato di agitazione perché’ vogliamo lavorare meglio per la cittadinanza, lo dichiarano in una nota le organizzazioni sindacali FP CGIL Medici e Dirigenti SSN, SMI, SIMET, Federazione C.I.Pe – S.I.S.Pe – S.I.N.S.Pe.

Gli insostenibili carichi di lavoro, aggravati da procedure amministrative che sottraggono tempo preziosissimo all’assistenza, l’organizzazione frammentata, lo scarso sostegno dei sistemi sanitari e la mancanza di tutele contrattuali, impediscono ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta, di garantire un’offerta di salute multidimensionale e integrata.

Anche il giudizio sull’Accordo Collettivo Nazionale 2016/18 siglato in via prioritaria solo da alcune OO.SS,  è fortemente negativo, perchè non risponde in alcun modo alle richieste dei professionisti di avere maggiori tutele, una più efficiente organizzazione, maggiore sostegno da parte delle Regioni e delle Aziende, e retribuzioni adeguate agli standard Europei, aggiungono le OO.SS. che proclamano lo stato di agitazione.
Anche una eventuale firma tecnica di alcune sigle, servirà solo a garantire rappresentatività e vigilanza sui tavoli regionali e provinciali, precisano.

Serve una riforma profonda della medicina generale e delle pediatria di libera scelta, incentrata sulla multi professionalità e sulla presa in carico delle cittadine e dei cittadini, che non rintracciamo nella proposta elaborata dalle Regioni e dal Ministero della Salute, concludono.

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