Contratti: Rinnovo CCNL 2022/24 Comparto Sanità Pubblica – Tavolo 21.11.2024

Contratti: Rinnovo CCNL 2022/24 Comparto Sanità Pubblica – Tavolo 21.11.2024

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Si è svolto in data odierna un ulteriore incontro di trattativa sul rinnovo CCNL 22/24 del Comparto sanità pubblica, sulla base di una ulteriore proposta di Aran ricevuta qualche giorno prima, nella quale le novità positive sono davvero poche e molte, invece, le complicazioni nonché le evidenze, abbastanza macroscopiche, in particolare quelle che esplicitano gli incrementi delle indennità di specificità infermieristica e quella di tutela del malato.

Aran propone incrementi di “ben” 5,22 euro mensili lordi dal 1/1/24 per l’indennità di specificità infermieristica e di “ben” 2,95 euro per quella di tutela del malato, da riparametrare per aree professionali. Dal 1/1/25 l’incremento sarebbe, rispettivamente, di 12,28 euro mensili lordi e di 9,34 euro, sempre mensili lordi.

In sostanza: siccome è evidente che gli incrementi tabellari al 5,78%, cioè quelli che vanno a tutto il personale del comparto, sono insufficienti, che anche con l’incremento dello 0,22% dal 1/1/25, presente nel disegno di legge di bilancio ancora in discussione in parlamento, le risorse saranno ben poche, propongono di utilizzare anche parte dell’incremento delle indennità professionali previsto dalla legge di bilancio per il 2025, incremento che dovrebbe riguardare il Ccnl 2025/27.

Nessuna proposta e nessuna risorsa disponibile ad oggi per incrementare il sistema delle indennità di condizioni di lavoro, ogni eventuale incremento resterebbe a carico dei Fondi Contrattuali, già semi-vuoti. Tra le proposte di Aran c’è quella di prevedere la non cumulabilità tra l’indennità di pronto soccorso, per la quale ancora rivendichiamo il mancato pagamento degli adeguamenti di legge con decorrenza dal 1° giugno 2023 e, in molte regioni, anche del saldo dovuto ai lavoratori da CCNL 19/21, e quella per particolari condizioni di lavoro ex art.107. Aran non ha, però, prodotto alcuna tabella che quantifichi gli incrementi dell’indennità di pronto soccorso e le rispettive decorrenze.

Nessuna risposta alle nostre richieste di incrementare, con risorse contrattuali, le indennità di turno notturno e festivo. Allo stesso tempo, anche l’accoglimento della nostra proposta di poter differenziare in contrattazione integrativa in base alla diversa complessità dei Dipartimenti e UU.OO l’eventuale incremento dell’incarico di base oltre la soglia minima prevista dal CCNL vigente, rischia di essere un contenitore vuoto perché, di nuovo, non ci sono risorse sufficienti.

In tema di welfare aziendale, a fronte di una proposta Aran che richiedeva l’obbligo di definire un vincolo percentuale da destinare al welfare in contrattazione integrativa aziendale, abbiamo immediatamente espresso la nostra contrarietà in quanto pensiamo che non solo il welfare possa essere finanziato da risorse di bilancio delle regioni ma anche che la contrattazione integrativa debba essere lasciata libera di decidere se e quanto finanziarlo e su quali misure finalizzarlo.

In tema di sistema degli incarichi e progressioni di carriera, nessuna novità rilevante. Abbiamo chiesto di prolungare fino al 31 dicembre 2026 la possibilità delle progressioni in deroga tra le aree, ma in assenza di quei finanziamenti che avevamo ottenuto nel Ccnl 2019/21 la norma sarebbe svuotata di efficacia. Ancora una volta abbiamo sottolineato come per il personale dell’area amministrativa e tecnica non vi siano risorse destinate alla valorizzazione delle indennità e dei percorsi professionali.

Abbiamo, infine, espresso dubbi e preoccupazioni riguardo la riscrittura dell’articolo sulla pausa obbligatoria di 10 minuti per chi fa turni superiori a 6 ore in continuità assistenziale, in quanto potrebbe essere peggiorativa dell’attuale formulazione contrattuale in tema di diritto alla fruizione della mensa. Nessuna risposta, ad oggi, alla nostra richiesta di aumento del buono pasto ed eliminazione del contributo di 1/5 a carico delle lavoratrici e dei lavoratori.

Restano, quindi, intatte, anzi rafforzate le ragioni dello sciopero generale che abbiamo proclamato, assieme a Uil, per il prossimo venerdì 29 novembre, per aumentare i salari e valorizzare tutte e tutti i professionisti della sanità e per difendere, innovare e finanziare il Servizio Sanitario Nazionale Pubblico e Universale.

Il Segretario Nazionale

Michele Vannini

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