Sanità pubblica: i sindacati lombardi verso lo stato di agitazione?

Sanità pubblica: i sindacati lombardi verso lo stato di agitazione?

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Conflitto all’orizzonte? “La situazione è tutt’altro che facile, con le lavoratrici e i lavoratori ormai oltre ogni limite di sopportazione fisica e mentale e questo sta provocando molti abbandoni del campo, nel senso letterale di fuga di personale dagli ospedali, fatto che aggiunge problemi a problemi – afferma in premessa il segretario Fp Cgil Lombardia Gilberto Creston -. A fine 2021 Regione, la Direzione Generale al Welfare si era impegnata a fissare incontri a partire da gennaio per affrontare le criticità del sistema sanitario regionale ma finora sta solo rinviando le date, vedi quella dell’incontro di ieri. E siamo già a febbraio. Così non si può proprio andare avanti!”.

Cosa rivendicate? “Siamo al terzo anno di pandemia, chi lavora in sanità è a pezzi, le forze ormai sono poche. Bisogna assolutamente assumere nuovo personale e stabilizzare quello precario, così come consente di fare la legge di bilancio approvata dal Parlamento per dare man forte al sistema, sostituendo chi è andato in pensione e chi ha dato le dimissioni. Ma ricordiamoci che le carenze in organico erano in essere già da prima del Covid. Inoltre, sia la riforma sanitaria regionale sia il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevedono l’apertura di nuovi servizi per i fabbisogni di salute di cittadine e cittadini, ma come farlo se manca chi deve farli funzionare? Questo è un aspetto imprescindibile ed è preoccupante doverlo ogni volta ribadire!” tuona Creston.

Altri punti? “Si potrebbero condensare nel rispetto e nel riconoscimento concreti per le lavoratrici e lavoratori della sanità pubblica, osannati a parole, aggrediti (anche) purtroppo a causa delle falle di un sistema che non organizzano loro. Nel 2021 Regione Lombardia non ha aggiunto 1 euro in più i fondi aziendali di disagio, così è successo che su tutti è ricaduto il costo delle indennità di malattie infettive per chi ne è stato colpito. Noi crediamo che a tutti, invece, vadano riconosciute indennità e premialità aggiuntive a fronte del perdurare del Covid. Bisogna inoltre pagare il personale addetto ai vaccini e ai tamponi: Regione può dirci come lo farà, visto che le risorse sono finite lo scorso 31 gennaio?” chiede il sindacalista della Fp Cgil. Subito dopo aggiungendo: “Ci sarebbe un altro ‘punticino’ all’ordine del giorno: quando ci confrontiamo sulle linee guida del piano di organizzazione aziendale strategico per le aziende socio sanitarie, visto che sono state approvate dal Consiglio Regionale? Questo prendere tempo da parte dell’Assessorato non è responsabile e non è più giustificabile. Non potremo che trarne le dovute conseguenze” chiude Creston.

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