Sciopero Uneba / Piazza grande

Sciopero Uneba / Piazza grande

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“La risposta delle lavoratrici e lavoratori con contratto Uneba è stata importante, sia in piazza, scioperando e manifestando sotto le finestre della sede regionale dell’associazione, sia simbolicamente laddove, per garantire i servizi, c’è stata la precettazione”. Sabrina Negri, segretaria Fp Cgil Lombardia, è soddisfatta del presidio unitario di oggi, in occasione dello sciopero per l’intera giornata.

A Milano, in via Pattari, decine di bandiere di Cgil Cisl Uil hanno colorato il presidio, reso pure squillante dai cori, dai cartelli, e dagli interventi delle delegate e delegati che hanno raccontato quanto sia più duro lavorare quando manca il personale necessario e con un salario da fame. Un binomio che fa scappare dai luoghi di lavoro, aggravando i problemi.

Uneba opera nel socio sanitario assistenziale educativo, in strutture accreditate o convenzionate, e con il contratto collettivo nazionale copre figure che vanno dagli operatori socio sanitari alle professionalità infermieristiche e alle educatrici ed educatori.

È un lavoro ricco di responsabilità e di cura, a prevalenza femminile, rivolto a persone anziane e fragili oppure con storie di sofferenze aggiuntive sulle spalle perché migranti.

Un’attività che sa anche essere apprezzata dai suoi destinatari: “Sono un’ospite! Supporto le OSS perché apprezzo il loro lavoro, faticoso e difficile sia a livello fisico che psicologico. Grazie per la loro presenza quotidiana!!!”, riporta un cartello messo fuori da una Rsa bresciana, poco sopra a un altro che invece rilancia la protesta: “Non siamo un costo, siamo una risorsa”.

In piazza, come concordato tra le organizzazioni sindacali, per la Fp Cgil sono stati quattro gli interventi: Nicola Skoff della Fondazione Progetto Arca (territorio di Milano); Antonella Giavarini della Fondazione Anni Sereni di Treviglio (Bergamo); Kerly Atariguana delle Fondazioni Riunite di Lomazzo e Bregnano (Como); Elisabeth Ortega della Fondazione Lampugnani di Nerviano (territorio del Ticino Olona). Mentre Griselda Rakipi, della Rsa di Bagnolo Mella, da lì ha comunque voluto dare il suo contributo leggendo per un video diffuso su Facebook dalla Fp Cgil bresciana.

“Basta speculare sulle lavoratrici e i lavoratori di questo settore!”, ha detto, megafono in mano, la segretaria Fp Cgil Lombardia Negri.

E a noi poi aggiunge: “Il contratto nazionale Uneba è scaduto nel 2019, da più di tre anni abbiamo presentato le nostre proposte unitarie per una trattativa che è stata trascinata nei mesi. Giovedì scorso, il 12 settembre, Uneba, forse nel tentativo di far saltare questo sciopero, al tavolo nazionale ha aperto un po’ rispetto alle tempistiche per trovare una quadra. Prospettare, come fatto prima, di rinnovare il contratto entro giugno 2025, quando questo è già un lavoro povero, su cui da tre anni l’inflazione a due cifre infierisce, sarebbe per noi intollerabile! – incalza Negri -. Abbiamo scelto di fare il presidio sotto Uneba Lombardia perché è da questa regione che finora è stata dettata la linea della parte datoriale. Ora pare che l’Associazione abbia fatto un passo indietro rispetto alla condizione per cui vincolavano il rinnovo al 50% dei finanziamenti pubblici. Un conto è aggiornare le tariffe a carico delle Regioni, un altro è scaricare il rischio d’impresa sulla pelle delle lavoratrici e lavoratori – evidenzia la sindacalista -. Con questo sciopero, intanto, abbiamo dato un segnale forte. E se il tavolo negoziale non prendesse la giusta piega, a tutela dei diritti normativi ed economici delle lavoratrici e dei lavoratori, la nostra lotta durerà”.

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