Contratti: CCNL Sanità Pubblica – Aran, incontro di oggi 23 ottobre: poche risposte, ma su tutto pesa il nodo risorse

Contratti: CCNL Sanità Pubblica – Aran, incontro di oggi 23 ottobre: poche risposte, ma su tutto pesa il nodo risorse

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In apertura l’Aran ha illustrato le proposte di modifica contenute nell’ultimo testo pervenuto alle Organizzazioni Sindacali solo nella giornata di ieri.

Un incontro che si è svolto mentre cominciavano a circolare testi sulla prossima legge di bilancio che, a una prima lettura, parrebbero confermare i giudizi fortemente critici già espressi nei giorni scorsi dalla nostra organizzazione sindacale per quanto riguardo il Ssn, chi ci lavora e, conseguentemente, anche il contratto.

Poche le proposte delle OOSS che sono state accolte sin qui da Aran, del tutto parziali e insoddisfacenti alcune risposte, alle nostre richieste, contenute nel testo sin qui prodotto: solo a titolo di esempio, noi chiediamo che il numero massimo di pronte disponibilità mensili resti sette, come nel testo vigente, mentre Aran pur avendo ridimensionato la sua richiesta di incrementare il numero di turni mensili massimi nel quadrimestre da 10 a 8 mensili, continua a proporre un peggioramento rispetto al testo vigente, senza che vi sia alcuna proposta, almeno sin qui, per un incremento della loro remunerazione. Abbiamo rinnovato la nostra richiesta di inserire nel Contratto il concetto di retribuzione per ferie, omnicomprensiva di tutte le indennità, professionali e di condizioni di lavoro, così come stiamo chiedendo con una specifica vertenzialità su questo tema da inizio anno, dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea.

Tra le altre proposte formulate da Aran, non del tutto soddisfacente quella che prevede la non riassorbibilità del lavoro straordinario per gli incarichi con un valore fino a 5000 euro, la possibilità di fruire delle ferie pregresse anche durante il periodo di preavviso, l’inserimento all’interno dell’articolato contrattuale, in caso di mobilità, del diritto di conservazione e fruizione delle ferie maturate e non godute dal dipendente presso l’Azienda o Ente di provenienza presso la nuova Azienda o Ente, già oggetto di una sola dichiarazione congiunta. Sulla disciplina sperimentale della fruizione ad ore delle ferie pregresse, restano ancora intatte tutte le nostre preoccupazioni riguardo questo istituto che rischia, per risolvere un evidente problema delle aziende sanitarie, di pregiudicare il diritto costituzionale di fruire delle ferie per il recupero delle energie psico fisiche delle lavoratrici e dei lavoratori.

Non è stata illustrata, ancora, una proposta di incremento quantitativo delle indennità di specificità infermieristica, tutela del malato e pronto soccorso. Indennità che, lo abbiamo ricordato nel sottolineare nuovamente l’impossibilità, ad oggi, di sottoscrivere un rinnovo contrattuale con le risorse che il Governo ha messo a disposizione, saranno comunque a valere sulle risorse esistenti e cioè il 5,78% per l’interno triennio 2022/24 più le risorse espressamente vincolate all’incremento della sola indennità di pronto soccorso. Abbiamo rinnovato la nostra richiesta, tra le altre, di estendere l’indennità di specificità anche alle ostetriche.

Sulle modifiche a carattere normativo, a partire da quelle relative all’orario di lavoro, alla fruizione della pausa e al diritto alla mensa e buoni pasto, ancora nessuna risposta alla nostra richiesta di incrementarne il valore e di eliminare la quota di contribuzione a carico delle lavoratrici e dei lavoratori.

Nel nostro intervento sottolineato la necessità, giunti al settimo incontro di trattativa, di avere risposte puntuali da parte di Aran a ciascuna delle richieste che abbiamo avanzato sin qui, anche, ma non solo, sulle parti normative del Contratto che necessitano di miglioramenti ed adeguamenti. Rivendichiamo la necessità di entrare nel merito delle questioni, punto per punto, confrontandoci e trovando, quando possibile, punti di condivisione.

Ma, su tutto, resta e pesa come un macigno il problema delle risorse a disposizione per questo rinnovo contrattuale che è giunto alla scadenza, ormai, senza che vi sia stato per ora nessuno stanziamento aggiuntivo utile a incrementare le risorse sul triennio 2022/24 che, lo ricordiamo una volta di più, sono pari a circa un terzo dell’inflazione riferita allo stesso periodo.

Un triennio per il quale peraltro, come abbiamo denunciato, a differenza di quello precedente, non vi sarà alcun arretrato economico per gli anni 2022 e 2023.

Restano quindi intatte le motivazioni che ci hanno portato lo scorso sabato alla grande manifestazione di Piazza del Popolo insieme alla Uil, così come diventa indispensabile, nelle prossime settimane, innalzare il livello della protesta e della mobilitazione per dare voce alla legittima rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità.

Roma, 23 ottobre 2024

Il Segretario Nazionale
Michele Vannini

 

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